giovedì 23 maggio 2013

Il mistero della sigla di Lamù


Premessa

Nella prima metà degli anni ottanta, in quel proliferare di televisioni private, trasmissioni e di nuove idee, le cd. sigle televisive  vissero di certo il loro momento d’oro, capaci com’erano di attirare la attenzione dell’imberbe telespettatore su questo o su quel programma.
Tra tutte le sigle diffuse nell’etere in quel tempo, se ne segnalava una che ebbe particolare successo, sia per la simpatia che esprimeva, sia perché davvero calzante al prodotto che introduceva. Era la sigla di uno di quei cartoni animati giapponesi che all’epoca imperversavano dappertutto. Era la sigla di Lamù, la ragazza dello spazio (in orig.: うる星やつら  - Urusei Yatsura -  dall’omonimo manga di Rumiko Takahashi).
Il cartone animato era assai divertente, realizzato in maniera molto intelligente, e ben confezionato, sicché ebbe un grande successo, come del resto aveva avuto già in patria qualche anno prima. Rispetto al Giappone, aveva in più una sigla italiana che, sia per il successo già riscosso dal cartone animato, sia per sua qualità intrinseca, contribuì a dare una certa notorietà alla serie.
Moltissimi dei ragazzi nati negli anni ’70 ricordano di certo sigla e cartone. E chissà quanti di loro, entusiasti di poter riascoltare la musica che canticchiavano tra un gioco ed un altro, si saranno recati in un negozio di dischi (o più plausibilmente, lo avranno chiesto ai loro genitori) per comprare il singolo della “canzone di Lamù”. Ma non importa quanti di loro ci abbiano provato: di certo nessuno ci è riuscito. La “canzone di Lamù”, infatti, non era stata pubblicata su 45 giri. Anzi: non fu mai edita.
Questo di per sé, non stupisce troppo, in verità. Erano tempi pionieristici in cui, a fronte dell’incredibile successo di alcune canzoni, altre non venivano invece neanche proposte per la pubblicazione, perché si pensava che non avrebbero goduto di una grande diffusione, magari perché andate in onda su reti televisive locali.  Lamù poteva benissimo essere stata una di queste, e seppur trasmessa in tutta Italia, chi l’aveva importata e vi aveva fatto inserire la sigla poteva non aver pensato di insistere sul merchandising.
Con l’animo in pace per non poter continuare a canticchiare la sigla, ed arrendendosi a troncare il motivetto nella parte sfumata sentita in tv («… e io tremo perché so…»), i nostri bambini dei primi anni ottanta hanno continuato a giocare, e, tra un gioco ed un altro, alla fine entravano gradualmente nel mondo degli adulti.

Ma.. di chi è questa sigla?

Possibile che nessuno ne sapesse niente? Un vero mistero. Ad ogni modo,un utente di sigletv.net aveva chiesto informazioni a Rosalinda Galli, la doppiatrice del personaggio di Lamù stessa, che forse poteva ricordare qualcosa. La Galli non sa e rimanda la risposta però a Federico Costantino, proprietario di Telecapri nonché sindaco di Capri, probabile curatore dell’edizione del cartone. E’ il primo riferimento preciso a quest’uomo. La pista viene però abbandonata, allorché il suo avvocato, opportunamente interpellato, fa sapere per conto del sindaco di non saperne nulla.

E... qual è il titolo?

Chi ha detto che la canzone fosse stata fatta apposta per il cartone animato? Non c’è nessun riferimento nel testo, se non un generico richiamo alla follia della innamorata e alla stranezza della storia d’amore. Ma quale innamorato non ha vissuto così la sua storia d’amore? Tuttavia, la suggestiva ipotesi sollevava qualche dubbio: possibile mai che un pezzo rock ‘n’ roll orecchiabile e carino, se non fosse stata fatta per il cartone, non avrebbe avuto una qualche diffusione? Sarebbe stato assai strano. L’idea non era da scartare del tutto.
Ma, pensandoci bene,… come si sarebbe potuta intitolare la canzone? Anzi... qual era, in effetti, il suo titolo? Partiva così dunque un’incredibile e lunga discussione su quale potesse essere il titolo della canzone. Operazione improbabile, che si apriva ad una miriade di ipotesi, tutte ragionevoli.
Dopo svariate ricerche cosa si scopre? Che in SIAE sono registrate non una, ma molte sigle col nome «Lamù», ma che nessuna di queste è quella giusta!
Del resto, senza titolo e autore la ricerca è difficile, anzi, proibitiva: come ricercare il nostro testo nella migliaia e migliaia di canzoni depositate negli archivi Siae? 


Questa, prutroppo, è la storia di una lunga avventura, non ancora conclusasi. 

Potrete trovare l'articolo completo QUI e perchè no, magari partecipare alle ricerche se anche voi siete appassionati e curiosi di svelare questo mistero!

(fonte www.sigletv.net)

Umberto

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