mercoledì 29 maggio 2013

Pacchia vera è la musica

Noi di Pacchia Vera amiamo la musica, la amiamo in ogni sua forma e in ogni sua espressione.

Personalmente amo la musica perché dentro ogni nota si nasconde una piccola emozione.
Amo la musica perché rende tutto più sopportabile e perché ha il potere di riportarti indietro nel tempo e farti rivivere un momento della tua vita che avevi accantonato in un angolino della tua memoria.

E ovviamente amo la musica dal vivo.
Mi piace cantare a squarciagola (nonostante sia stonata peggio di una campana) in mezzo a una marea di persone che cantano insieme a me le stesse parole. E mi piace sapere che anche se condividiamo la stessa emozione, per ognuno di noi quelle parole e quelle note sono cariche di un diverso e personale significato.
Mi piace sentirmi parte del concerto e sentirmi avvolgere dalla musica e dal suo potere.
Mi piace dimenticare per qualche ora chi sono, da dove vengo, come mi sento in quel particolare giorno della mia vita ed entrare a far parte della vita di qualcun altro, qualcun altro in grado di racchiudere nei pochi minuti di una canzone una parte di se stesso.

Per concludere vi lascio una canzone che mi mette in modalità "Pacchia Vera" ogni volta che la ascolto.


Risotto alle pesche

Ingredienti per due persone  
olio
1/2 cipolla o scalogno
2 pesche mature
150 gr di riso
1 bicchiere di vino bianco
500 ml di brodo di verdure
prezzemolo per guarnire

Accessori utilizzati
1 casseruola con i bordi un po' alti e un po' larga
1 coppa-pasta rotondo del diametro di 10 cm
1 contenitore

Preparazione


Preparate gli ingredienti a disposizione come nell'elenco indicato sopra. Sminuzzate la 1/2 cipolla o lo scalogno a pezzetti piccolini. Prendete una casseruola e versate un filo di olio di oliva. Unite il trito di cipolla/scalogno e fate dorare a fiamma dolce.



Nel frattempo che la cipolla diventa dorata. Lavate bene le pesche. Di una pesca tenetene da parte 3/4 se sono pesche piccole o metà se sono grosse. Il resto delle pesche tagliatele a dadini. Non vi preoccupate se non riuscite a fare dei dadini di piccole dimensioni perché quando verrà accorpato al riso la pesca verrà ridotta. Una volta che la cipolla è ben dorata (mi raccomando tenetela sotto controllo e non fatela bruciare :) ) unite il riso e fatelo tostare. Le pesche non tagliate a dadini mettetele in un frullatore a bicchiere e frullatele.


Una volta che il riso è ben tostato unire le pesche e irrorate il tutto con il vino bianco e lasciate sfumare. Unite poi al tutto due mestoli di brodo vegetale e lasciate cuocere a fiamma media per circa 15-20 minuti. Tenere mescolato e unire il brodo quando vedete che si asciuga troppo. La quantità di brodo indicata nella ricetta è la quantità ideale per un risotto per 2 persone.


Versate il frullato di pesche preparato prima nel topping che useremo per guarnire il piatto. Una volta che il riso ha terminato la cottura (non deve essere né troppo asciutto né brodoso), prendere un coppa-pasta, posizionatelo sul piatto e versateci il riso all'interno premendo bene. Guarnite poi con del prezzemolo tritato, delle punte e gocce di frullato alle pesche. Togliete il coppa-pasta con delicatezza e il piatto è fatto.

Buon appetito!

Un rosa che illumina e colora le Dolomiti

E' questa l'immagine che caratterizza il Giro d'Italia 2013, conclusosi lo scorso 26 maggio. Vincenzo Nibali che taglia in solitaria il traguardo delle Tre Cime di Lavaredo con indosso la maglia rosa. Una tappa e tutta una ultima settimana di giro con condizione climatiche avverse, freddo e neve che rendono ancor più memorabile l'impresa del ventottenne di Messina.

Un giro senza storia, che perde presto due possibili protagonisti come Hesjedal e Wiggins vincitori rispettivamente di Giro e Tour 2012 e dominato in lungo e in largo da Nibali, capace di vincere due tappe.

E l'impresa di Nibali riscatta uno sport purtroppo sempre funestato da notizie di doping. Anche in questo giro due positivi ai controlli, il caso più clamoroso la positività di Danilo Di Luca, vincitore del Giro 2007, all'Epo. Quello che resta impresso è la rabbia dello "squalo dello Stretto" (questo il soprannome di Nibali fin dagli esordi) a fine gara, quando dichiara che voleva dare un segnale, che il ciclismo si può fare con la fatica vera e il sudore, senza imbrogli e scorciatoie. Perchè vincere e perdere fa parte della vita prima ancora che dello sport.

Il volto bello di questo sport e che emoziona è anche l'immagine di Valerio Agnoli che piange dopo il traguardo che incorona il proprio compagno di squadra di Nibali. Non riesce nemmeno a parlare, perchè hanno vinto il Giro, sì hanno vinto tutti, perchè in ogni colpo di pedale di un gregario c'è un pezzo di questa vittoria.

 

martedì 28 maggio 2013

Dalla mia cucina.....

Ciao a tutti,

mi è stato proposto di partecipare a questo blog per scrivere delle ricette e illustrarle passo per passo.

Sarà dura lo ammetto. A me piace molto cucinare ma documentare passo per passo le mie ricette che per di più faccio a mano libera e con dosi 'ad occhio'... mmmhhhh ... mi dovrò impegnare.

Prometto che cercherò di impegnarmi per essere all'altezza del compito che mi hanno assegnato le mie compagne d'avventura.

Sappiate che le mie ricette non sono 'altolocate' sono ricette da 'tutti i giorni' e soprattutto ricette che TUTTI possono fare. Basta aprire il frigo e dare spazio alla propria immaginazione e fantasia.

I piatti che troverete non sono piatti costosi. Non troverete mai piatti con tartufi o con caviale.. a meno che qualcuno non me li regali :-P quindi direi che sono piatti alla portata di tutti.

Cercherò di spiegare passo per passo come crearli e soprattutto come poter presentarli al meglio.. sapete anche l'occhio vuole a sua parte.

Per qualsiasi dubbio abbiate, richiesta o critica fatela pure.. purchè siano critiche costruttive mi raccomando.

A presto!
Diana
Un piccolo assaggio
- risotto con gamberi e zucchine -

Femminicidio, storia di ordinaria follia.

Fabiana, 16 anni, l'ultimo nome, aggiunto alla lunga lista di vittime del femminicidio del 2013. Cosa accomuna queste donne? L'aver conosciuto la persona sbagliata, semplicemente questo, solo questo.

In ogni atto di violenza, sia fisica che psicologica, c'è tutto, tranne che amore: e vorrei tanto che tutte noi, tutti noi, ci facessimo portatori di questo concetto. Uno schiaffo, il vietare di frequentare determinate persone, il voler controllare la vita dell'altra persona non hanno alcuna ragione di essere e soprattutto alcuna giustificazione.

Alla ragazza che viene picchiata dal fidanzato, chiedo se questa è davvero la vita che aveva tanto desiderato e pensare al tipo di futuro, che può costruire con una persona del genere; a lei  vorrei ricordare che l'amore non è mai violenza e che sicuramente dopo uno schiaffo ce ne sarà un altro.

Alla mamma, che subisce violenza domestica, vorrei chiedere se questo è il mondo che vuole dare ai suoi figli; se vuole farli crescere con la paura e la prevaricazione.

A tutti noi, vorrei chiedere come possiamo accettare  tutto ciò e cosa possiamo fare? La verità è che ogni volta che giustifichiamo uno schiaffo, dicendo "Ma quella è davvero stronza, se l'è meritato!" siamo anche noi responsabili, per cui chiedo a tutti noi di non girare la faccia dall'altra parte.

Il femminicidio non è altro che il tragico epilogo di tragedie già annunciate e in molti casi forse anche evitabili. E non guardiamo al fenomeno in termini territoriali, poiché sarebbe riduttivo e non risolutivo.

Fabiana è nata in Calabria e Denise è nata a Treviso: entrambe  figlie di due terre quasi agli antipodi ed entrambe  vittime di chi sosteneva di amarle.. Spero che a questa lista non si aggiungano altri nomi, ma so che la mia è una vana speranza.

Invito le vittime di violenza a denunciare, perché il prossimo nome potrebbe essere il loro; invito le istituzioni ad intervenire in modo mirato x  proteggere le vittime e dare a loro la possibilità di costruire una nuova vita; invito tutti noi, a non girarci dall'altra parte, perché  la violenza sulle donne e il femminicidio riguardano tutti noi.

sabato 25 maggio 2013

PACCHIA VERA E' LA SOCIAL MUSIC!

JAM SESSION NIGHT 2.0 - FAI UN CLICK E SALI SUL PALCO

Jam session 2.0 è un'idea coordinata da un gruppo di musicisti, webmaster, amanti della musica live, di internet e dei social network, impegnati nella realizzazione di una serie di appuntamenti di musica live a Milano in cui i musicisti possano interagire tra di loro sul palco improvvisando jazz, pop, rock, hard rock e qualunque altro tipo di musica.

La partecipazione agli appuntamenti jam session night 2.0 è aperta a tutti i musicisti con esperienza che vogliono condividere la passione per la musica, confrontarsi tra di loro, incontrare nuovi partner con cui iniziare nuove esperienze musicali.

“Fai un click e sali sul palco”

Internet negli ultimi anni ha influenzato in modo considerevole i rapporti tra le persone e il loro modo di comunicare: è soprattutto attraverso i social network che gli utenti si confrontano e scambiano opinioni a kilometri di distanza con dei semplici click.
Allo stesso modo i musicisti iniziano le loro nuove collaborazioni in modo virtuale arrivando spesso a suonare insieme senza nemmeno conoscersi.
Jam session 2.0 parte da un semplice click e ti porta a suonare sui palchi dei locali di Milano.

La vetrina musicisti

Ogni musicista registrato può inserire una serie di informazioni su di sè, breve biografia, contatti, alcune foto e annunci riguardanti collaborazioni, strumenti musicali. 

JAM SESSION NIGHT 2.0, 3rd edition al Login di Milano - IL VIDEO!

Un video per chi ha avuto la possibilità di godere di questa manifestazione! E per chi non c'era, dopo questa visione siamo certi che non perderete la prossima edizione!


...e grazie @Luca De Santis per averci dato l'onore di pubblicare questo articolo!

Tiziana

giovedì 23 maggio 2013

Il mistero della sigla di Lamù


Premessa

Nella prima metà degli anni ottanta, in quel proliferare di televisioni private, trasmissioni e di nuove idee, le cd. sigle televisive  vissero di certo il loro momento d’oro, capaci com’erano di attirare la attenzione dell’imberbe telespettatore su questo o su quel programma.
Tra tutte le sigle diffuse nell’etere in quel tempo, se ne segnalava una che ebbe particolare successo, sia per la simpatia che esprimeva, sia perché davvero calzante al prodotto che introduceva. Era la sigla di uno di quei cartoni animati giapponesi che all’epoca imperversavano dappertutto. Era la sigla di Lamù, la ragazza dello spazio (in orig.: うる星やつら  - Urusei Yatsura -  dall’omonimo manga di Rumiko Takahashi).
Il cartone animato era assai divertente, realizzato in maniera molto intelligente, e ben confezionato, sicché ebbe un grande successo, come del resto aveva avuto già in patria qualche anno prima. Rispetto al Giappone, aveva in più una sigla italiana che, sia per il successo già riscosso dal cartone animato, sia per sua qualità intrinseca, contribuì a dare una certa notorietà alla serie.
Moltissimi dei ragazzi nati negli anni ’70 ricordano di certo sigla e cartone. E chissà quanti di loro, entusiasti di poter riascoltare la musica che canticchiavano tra un gioco ed un altro, si saranno recati in un negozio di dischi (o più plausibilmente, lo avranno chiesto ai loro genitori) per comprare il singolo della “canzone di Lamù”. Ma non importa quanti di loro ci abbiano provato: di certo nessuno ci è riuscito. La “canzone di Lamù”, infatti, non era stata pubblicata su 45 giri. Anzi: non fu mai edita.
Questo di per sé, non stupisce troppo, in verità. Erano tempi pionieristici in cui, a fronte dell’incredibile successo di alcune canzoni, altre non venivano invece neanche proposte per la pubblicazione, perché si pensava che non avrebbero goduto di una grande diffusione, magari perché andate in onda su reti televisive locali.  Lamù poteva benissimo essere stata una di queste, e seppur trasmessa in tutta Italia, chi l’aveva importata e vi aveva fatto inserire la sigla poteva non aver pensato di insistere sul merchandising.
Con l’animo in pace per non poter continuare a canticchiare la sigla, ed arrendendosi a troncare il motivetto nella parte sfumata sentita in tv («… e io tremo perché so…»), i nostri bambini dei primi anni ottanta hanno continuato a giocare, e, tra un gioco ed un altro, alla fine entravano gradualmente nel mondo degli adulti.

Ma.. di chi è questa sigla?

Possibile che nessuno ne sapesse niente? Un vero mistero. Ad ogni modo,un utente di sigletv.net aveva chiesto informazioni a Rosalinda Galli, la doppiatrice del personaggio di Lamù stessa, che forse poteva ricordare qualcosa. La Galli non sa e rimanda la risposta però a Federico Costantino, proprietario di Telecapri nonché sindaco di Capri, probabile curatore dell’edizione del cartone. E’ il primo riferimento preciso a quest’uomo. La pista viene però abbandonata, allorché il suo avvocato, opportunamente interpellato, fa sapere per conto del sindaco di non saperne nulla.

E... qual è il titolo?

Chi ha detto che la canzone fosse stata fatta apposta per il cartone animato? Non c’è nessun riferimento nel testo, se non un generico richiamo alla follia della innamorata e alla stranezza della storia d’amore. Ma quale innamorato non ha vissuto così la sua storia d’amore? Tuttavia, la suggestiva ipotesi sollevava qualche dubbio: possibile mai che un pezzo rock ‘n’ roll orecchiabile e carino, se non fosse stata fatta per il cartone, non avrebbe avuto una qualche diffusione? Sarebbe stato assai strano. L’idea non era da scartare del tutto.
Ma, pensandoci bene,… come si sarebbe potuta intitolare la canzone? Anzi... qual era, in effetti, il suo titolo? Partiva così dunque un’incredibile e lunga discussione su quale potesse essere il titolo della canzone. Operazione improbabile, che si apriva ad una miriade di ipotesi, tutte ragionevoli.
Dopo svariate ricerche cosa si scopre? Che in SIAE sono registrate non una, ma molte sigle col nome «Lamù», ma che nessuna di queste è quella giusta!
Del resto, senza titolo e autore la ricerca è difficile, anzi, proibitiva: come ricercare il nostro testo nella migliaia e migliaia di canzoni depositate negli archivi Siae? 


Questa, prutroppo, è la storia di una lunga avventura, non ancora conclusasi. 

Potrete trovare l'articolo completo QUI e perchè no, magari partecipare alle ricerche se anche voi siete appassionati e curiosi di svelare questo mistero!

(fonte www.sigletv.net)

Umberto