Fabiana, 16 anni, l'ultimo nome, aggiunto alla lunga lista di vittime del femminicidio del 2013. Cosa accomuna queste donne? L'aver conosciuto la persona sbagliata, semplicemente questo, solo questo.
In ogni atto di violenza, sia fisica che psicologica, c'è tutto, tranne che amore: e vorrei tanto che tutte noi, tutti noi, ci facessimo portatori di questo concetto. Uno schiaffo, il vietare di frequentare determinate persone, il voler controllare la vita dell'altra persona non hanno alcuna ragione di essere e soprattutto alcuna giustificazione.
Alla ragazza che viene picchiata dal fidanzato, chiedo se questa è davvero la vita che aveva tanto desiderato e pensare al tipo di futuro, che può costruire con una persona del genere; a lei vorrei ricordare che l'amore non è mai violenza e che sicuramente dopo uno schiaffo ce ne sarà un altro.
Alla mamma, che subisce violenza domestica, vorrei chiedere se questo è il mondo che vuole dare ai suoi figli; se vuole farli crescere con la paura e la prevaricazione.
A tutti noi, vorrei chiedere come possiamo accettare tutto ciò e cosa possiamo fare? La verità è che ogni volta che giustifichiamo uno schiaffo, dicendo "Ma quella è davvero stronza, se l'è meritato!" siamo anche noi responsabili, per cui chiedo a tutti noi di non girare la faccia dall'altra parte.
Il femminicidio non è altro che il tragico epilogo di tragedie già annunciate e in molti casi forse anche evitabili. E non guardiamo al fenomeno in termini territoriali, poiché sarebbe riduttivo e non risolutivo.
Fabiana è nata in Calabria e Denise è nata a Treviso: entrambe figlie di due terre quasi agli antipodi ed entrambe vittime di chi sosteneva di amarle.. Spero che a questa lista non si aggiungano altri nomi, ma so che la mia è una vana speranza.
Invito le vittime di violenza a denunciare, perché il prossimo nome potrebbe essere il loro; invito le istituzioni ad intervenire in modo mirato x proteggere le vittime e dare a loro la possibilità di costruire una nuova vita; invito tutti noi, a non girarci dall'altra parte, perché la violenza sulle donne e il femminicidio riguardano tutti noi.
Pacchia Vera vede la luce per caso, una sera piovosa, davanti al cinema Rondinella di Sesto San Giovanni, ridente ex cittadina operaia appiccicata a Milano....perché? Perché chi esce sorridente da 4 mura, nonostante la visione dei film seriosi proiettati in posti simili, il lato bello della vita lo sa trovare sempre. Eccoci qua, per ricordarvi, tra le difficoltà e gli affanni di tutti i giorni, cos'è lo spasso, cosa ci piace. La Pacchia Vera!
martedì 28 maggio 2013
Femminicidio, storia di ordinaria follia.
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